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lunedì 16 luglio 2012

Una visita inattesa, parte prima

"E' incredibile! Incredibile ed intollerabile!".
"Quanto mai... indelicato!".
"Inaudito...".
"Presentarsi così, di punto in bianco...".
"Senza essere stato invitato, per giunta!".
"Inaudito...".
"In una casa rispettabile come questa...".
"Piena di gente... rispettabile, per giunta!".
"Decisamente... INAUDITO!".
"Come dovrei comportarmi ora con i miei ospiti, eh?".
"Già, come? Dovrebbe andare di là, e dire: -Gentili signori, rispettabili signore, è appena arrivato un ospite molto speciale. E’ qui per uno di voi, ma, ahimé, non vuole dire per chi! E' questione di etica professionale, dice. Perciò, un attimo d’attenzione, per favore...Qualcuno di voi, miei cari, avverte qualche sintomo, come posso dire?, di scarsa salute?-. Così, dovrebbe dire?".
"Ma...sarebbe inaudito!".
"Sa dire solo inaudito, lei, Senatore?".
"Già! Voi parlamentari non dovreste avere un vocabolario un po' più folto, Senatore?".
"Ma...".
"Sì, sì, abbiamo capito, questo tono è quanto meno inaudito...".
"Bisogna escogitare subito qualcosa.".
"Già, Lei è di là che aspetta e...".
"Come ha detto, scusi, Eminenza?".
"Ho detto che Lei è di là. E' diventato sordo a causa del trauma, Signor Primo Ministro?".
"No, no. Stavo riflettendo se sia il caso di chiamarla così. Forse preferisce che ci si rivolga a Lei come se fosse un Lui. Sa, non vorrei che se la prendesse a male...".
"Ma di che diavolo sta farneticando?".
"Eminenza, per cortesia, moderi i termini ! Un uomo di Chiesa della sua levatura!!".
"Me ne frego dei termini, Signor Primo Ministro, se permette!!".
"Inaudito...".
"Oh, la smetta lei, Senatore!".
"Eminenza, mi trovo ancora una volta costretto a ricordarle la sua posizione...".
"La mia posizione è affar mio, Signor Primo Ministro, e di nessun altro! Lei dice che la mia posizione non mi permette di usare certe espressioni? Bene. Ora la cambio. Mi siedo. Sì, ecco, mi metto seduto. Così va meglio, ora?".
"Eminenza, non è proprio questa la situazione adatta per fare del sarcasmo! Abbiamo cose ben più importanti a cui porre rimedio, e dobbiamo farlo solo con le nostre forze, senza interpellare nessun altro. Come si direbbe nella vostra lingua ufficiale...".
"...inaudita altera parte!!".
"Complimenti per il suo latino, Senatore! A quanto pare la sua capacità nel dire la cosa inopportuna nei momenti meno opportuni...".
"Eminenza...".
"Sì, sì, va bene. Ha ragione, Signor Primo Ministro. Manteniamo calma e lucidità, e organizziamoci.".
"Ora la riconosco.".
"Bene, bene. Mi alzo, così rifletto meglio. Allora...sapete, a volte neanche la Fede più integerrima riesce a far fronte a situazioni così assurde...
Dunque...
Bisogna che uno di noi torni di là dagli ospiti. A questo punto si staranno domandando cosa c’è sotto la nostra assenza. Lei, Signor Primo ministro, mi sembra la persona più adatta per intrattenerli...".
"...concordo con lei, Eminenza.".
"Bene. Nel frattempo, un altro dovrebbe andare dal Lei...da Lui...insomma, quello che è...e cercare di capire le sue intenzioni. Certo, i dubbi sono pochi, visto il suo mestiere...comunque, bisogna farle presente che, nonostante sia quel che è – e noi tutti sappiamo QUEL CHE E’, giusto? – ebbene, questo non gli dà il diritto di piombare in una casa di persone rispettabili...".
"Giusto!!".
"Inaudito!".
"Credo, vista la mia posizione (e ringrazio il qui presente Primo Ministro per avermelo ricordato), che questo compito spetti a me, data anche la scarsa, anzi, SCARSISSIMA loquacità dell'Onorevole Senatore questa sera...".
"Ma..!".
"E' deciso! Lei, Senatore, rimane qui seduto tranquillo e in silenzio...”.
"Inaudito..!".
"Lei, Signor Primo Ministro, di là dagli ospiti.".
"Senz'altro, Eminenza.".
"E io.. beh.. io andrò in biblioteca a contrattare con la Morte...!".





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